"La pesantezza incontra il deterioramento: le testimonianze mute, un tempo rumorosissime, dei vecchi processi industriali gravitano in un clima drammatico definito dal silenzio dell'abbandono e dall'avanzamento progressivo della ruggine, del calcare, o in alcuni casi della natura che allunga tentacoli sotto forma di rampicanti, muffe, arbusti, erba, per riconquistarsi gli spazi sottratti. I mezzi ed i macchinari ora inerti sembrano ancora reclamare il loro ruolo segnando il paesaggio con la loro presenza ingombrante, in luoghi che l'Uomo intende conservare o talvolta riconvertire per serbare la memoria di precedenti ere della produzione. Un passato eroico ma prepotente, che dalla seconda metà del Settecento, con la Rivoluzione Industriale, appunto, ha trascinato irrefrenabilmente il mondo occidentale verso un destino di progresso carico tuttavia di laceranti contraddizioni. La fotografia offre il suo contributo al recupero di questi beni culturali raccontando  la malinconia abrasiva di edifici, infrastrutture, macchinari e dettagli da cui una volta, nel segno della funzionalità produttiva ed economica, uscivano manufatti allora innovativi, mentre ora ne promana la potenza angosciante di complessi e affascinanti bestioni che sembrano poter da un momento all'altro riprendere a sfornare ordigni assurdi frutto di un deviato immaginario steam-punk!"

il7 - Marco Settembre

(giornalista, fotografo, scrittore)